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Lo chiamano Pride, Gay Pride. E' il corteo dell'orgoglio gay. Il vanto della nostra comunità. Per un giorno siamo tutti liberi di essere noi stessi, di percorrere le vie del centro non per fare shopping ma per rivendicare i nostri diritti. Tutti noi siamo a conoscenza dei risultati straordinari che abbiamo ottenuto grazie ai tanti pride che si sono svolti in questi anni, da Nord a Sud. Oggi possiamo unirci civilmente, l'omofobia viene contrastata da una legge che ci protegge, siamo accettati dalla società. Finalmente il nostro è un Paese civile!
Va bene.. basta scherzare... diciamolo... il pride è un fallimento, totale!
Perché? Beh... i risultati sono sotto gli occhi di tutti: ZERO ASSOLUTO. Non si è rivelato lo strumento giusto per rivendicare i nostri diritti. Non crea consenso, appoggio, sostegno, adesione, accettazione, plauso, gradimento da parte di chi dobbiamo convincere. Bisogna chiarire una volta per tutte che cosa vogliamo veramente e a quali obiettivi dobbiamo arrivare. Il problema non è l'idea del corteo, della manifestazione, ma come questa si svolge. Per ottenere dobbiamo convincere, o almeno sembrar convincenti.
Dobbiamo essere onesti una volta per tutti. Così non si va da nessuna parte. Dobbiamo cambiare rotta, radicalmente. Dobbiamo essere furbi, non sciocchi. Dobbiamo essere propositivi, non provocanti. Eleganti, non imbarazzanti.
L'obbiettivo è ottenere quello che vogliamo: unioni civili ( o matrimonio), legge contro l'omofobia, tolleranza da parte della maggioranza). Per ottenere ciò dobbiamo conquistare il consenso e l'appoggio di chi ancora ci ritiene dei pervertiti sessuali, invertiti, contro natura e tutte le altre varie stronzate che si sentono dire in giro. Per far ciò dobbiamo attuare delle strategie di marketing psico-sociale.
In sintesi: meno culi al vento e più frac.
Bisogna proporre un nuovo modo di fare pride:
- favorire la partecipazione di famiglie e singoli eterosessuali
- favorire la pluralità politica (paradossalmente) bandendo le bandiere di partito, ci sono gay di sinistra, centro, destra. I gay di destra non si devono sentire a "disagio". Invitare gli esponenti pro diritti di ogni schieramento politico.
- favorire la pluralità confessionale facendo partecipare anche e sopratutto le associazioni di credenti gay. Ospitare preti pro gay
- le associazioni dei genitori di omosessuali devono stare a capo del corteo, questo posto non deve essere più occupato dai politici
- vietare la pubblicità (ebbene si) di disco, pub, saune, cruising bar. Rifiuto dei loro contributi e netta distanza dallo sfruttamento commerciale dei gay
- vietare la circolazione dei carri, per evitare l'effetto carnevale
- evitare ospiti come: attori porno, personaggi dello spettacolo. Invitare personalità di alto profilo culturale (come premi nobel) , istituzionale e sociale. Provocatoriamente ospitare personaggi del mondo dello sport.
- basta con i culi al vento. Vietare l'abbigliamento di cattivo gusto e proporre invece abiti eleganti. Provocatoriamente adottare il frac.
- invitare coppie "veterane", dare più spazio ai racconti di esperienze personali, meno spazio ai politici.
- dare spazio al problema dell'AIDS e alle altre malattie sessualmente trasmissibili
- utilizzare slogan d'effetto e d'affetto, non volgari
- attuare forme di visibilità alternative, come il flashmob, bacio collettivo
- limitare ogni riferimento esplicito al sesso
Una cosa è certa: fino ad ora non abbiamo ottenuto niente, un motivo ci sarà, non credete?
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